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Mori, 22 giugno 2004 I Verdi non ci stanno, non riescono a digerire il passaggio degli autonomisti tra le fila di Mario Gurlini. «Ma che messaggio educativo diamo ai nostri giovani?» si chiede il consigliere comunale Elena Berti. «È un dato di fatto che la passione politica stenta a prendere piede tra le nuove generazioni. Con questa mossa di Saverio Radam si tradiscono valori importanti come lealtà, coerenza e correttezza per lasciar posto alla corsa verso la poltrona, rubando l’ultima briciola di fiducia nella politica che ancora persisteva tra la gente». Non usa mezzi termini Elena Berti, che, affiancata da Maria Monica Benedetti e Orianna Prezzi, ribadisce il pensiero espresso nel primo consiglio comunale. «Gli autonomisti lo scorso 21 marzo avevano sottoscritto un patto con il centrosinistra, ribadito da un documento condiviso dopo il primo turno, in vista del ballottaggio». In quest’ultimo documento, sottoscritto appunto anche da Radam, Maggiani e Longhi, si legge: «Gurlini non può pensare di attingere da questa coalizione (il centro sinistra autonomista che sosteneva Poli, ndr) in quanto ci siamo già presentati al giudizio elettorale ed i cittadini moriani hanno premiato questa nostra scelta chiara». Se vincesse Gurlini - continua il documento - «si aprirebbe una fase di trattative tra le forze politiche che non riuscirebbe a garantire la maggioranza nè tantomeno la credibilità dell’azione amministrativa». Belle frasi, ma che non sono state rispettate. «Gli autonomisti hanno tradito l’elettorato», ribadisce Berti. La sua attenzione si sposta poi sulla maggioranza che si sta formando. «Gurlini si è presentato con una lista di centro. Ora sta raccogliendo un po’ tutti. Diciamolo: Gurlini non ha avuto il coraggio di presentarsi all’elettorato con una coalizione di centro-destra per paura di perdere. Ma la sta facendo ora», tuonano i Verdi. Non vengono risparmiati giudizi anche per il presidente del consiglio Claudio Civettini. «Un uomo di Alleanza Nazionale non può essere di garanzia per un consiglio comunale che gli elettori hanno voluto di centrosinistra. Gurlini ha scelto Civettini solamente per garantirsi il suo voto». Non è facile per i consiglieri del centrosinistra stare all’opposizione, vittime di un ballottaggio che a sorpresa ha scippato loro il governo della borgata. Un centrosinistra che in base ai numeri doveva essere all’opposizione con la maggioranza consiliare, formato da cinque liste e tredici consiglieri. Ora, invece, con l’uscita degli autonomisti e l’indifferenza di Leonardo Zanfei, si ritrova con sole tre liste (Margherita, Verdi e Progetto per Mori) e nove consiglieri. In minoranza, a quanto sembra. «Noi continueremo l’impegno nella coalizione che ha sostenuto Claudio Poli - spiega Berti -, restando fedeli all’impegno sottoscritto con gli elettori nel nostro programma. Speriamo ci sia un po’ di apertura verso le nostre proposte. Certo è che faremo anche un’opposizione critica, attenta ma soprattutto costruttiva». TESTO ARTICOLI |
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